
Da Beniamino Gigli al dubbio made in Italy
“Mamma, son tanto felice
perché ritorno da te.
La mia canzone ti dice
ch’è il più bel giorno per me!”
Mamma – Beniamino Gigli
Mamma di Beniamino Gigli, della quale custodisco gelosamente una copia 45 giri, fu il regalo di mio babbo a mia nonna quando rientrò dal suo peregrinare lavorativo in Svizzera, Germania e Inghilterra.
Mia nonna continuava a ascoltarla anche quando ero bambino. Ormai, per me, era una sorta di inno di coloro che lasciarono una terra provata dagli eventi bellici e che, per rialzarsi, spargeva le sue braccia forti in giro per l’Europa. A quei tempi però non c’erano dubbi: ma la canzone mia più bella sei tu! Sei tu la vita e per la vita non ti lascio mai più! Mamma… mai più!
Ho sempre creduto che la mamma fosse l’emblema dell’Italia, della casa natale, di colei che rappresentava il passato e il futuro di un gruppo sociale, di un paese, una città, uno Stato. Si andava all’estero con la certeza e la voglia forte di tornare a casa.
Adesso mi sono imbattuto in questo bel video che spiega il motivo per il quale, ai giorni d’oggi, all’estero poi, ci si abitua a restarci… che poi non è solo questione di spread.
[vimeo http://www.vimeo.com/45967618 w=500&h=281]
Dubbio made in Italy from Zero on Vimeo.
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